Metamodello: il cardine della PNL

Il metamodello è alla base della programmazione neurolinguistica sviluppata da John Grinder e Richard Bandler che hanno teorizzato come l’essere umano crea una mappa della realtà in modo difettoso, basata sulle distorsioni, generalizzazioni e cancellazioni.

Le parole che utilizziamo esprimono la nostra realtà e la nostra esperienza del mondo. Attraverso attenta osservazione delle parole che diciamo abbiamo la capacità di comprendere meglio noi stessi, perché il linguaggio è rappresentativo di ciò in cui crediamo. Siccome i nostri pensieri e le nostre credenze modellano le nostre abitudini e la nostra realtà, modificare queste strutture offre l’occasione di modificare le nostre abitudini e di cambiare radicalmente la nostra vita.

Vediamo insieme cos’è la PNL, i suoi metamodelli e come funziona il principio di causa effetto.

-Cos’è la PNL

-Il metamodello secondo Bandler

-Conclusioni

Cos’è la PNL

La Programmazione Neurolinguistica o PNL nasce negli anni 70 e utilizza tecniche percettive, comportamentali e di comunicazione per rendere più facile alle persone cambiare i loro pensieri e le loro azioni.

La PNL si basa sull’elaborazione del linguaggio, sviluppata da Richard Bandler e John Grinder, che credevano fosse possibile identificare i modelli di pensieri e comportamenti degli individui di successo e insegnarli agli altri.

Nonostante la mancanza di prove empiriche a sostegno, Bandler e Grinder pubblicarono due libri, La struttura della Magia e portarono così la PNL al successo che ancora oggi viene utilizzata come strumento di crescita personale in tutto il mondo.

Il metamodello secondo Bandler

ll metamodello  secondo Bandler è un insieme di domande progettate per ampliare gli orizzonti di un modello di una persona. Permette di rispondere alle distorsioni, cancellazioni e generalizzazioni nel linguaggio dell’interlocutore.

Il metamodello è alla base della programmazione neuro-linguistica sviluppata da John Grinder e Richard Bandler, allora professore assistente di linguistica. Gli ideatori “hanno spiegato come le persone creano mappe mentali difettose della realtà, non riuscendo a testare i loro modelli linguistici / cognitivi contro l’esperienza dei loro sensi”. Insomma, esprimiamo con il linguaggio solo una parte della nostra esperienza e il metamodello secondo Bandler ha lo scopo di recuperare la parte mancante.

Il metamodello secondo Bandler si basa sulla semantica generale e sulla grammatica trasformazionale che ha alla base l’idea che gli stati mentali vengono tradotti in parole e nel corso di questa traduzione avviene una sorta di cancellazione, di distorsione e di generalizzazione.

Il processo inconscio di cancellazione significa che non tutto ciò che si pensa viene detto, mentre la distorsione crea dei presupposti inesatte. La generalizzazione fa sì che interpretiamo uno stato mentale come assoluto, applicando il principio di causa effetto nella PNL.

Conclusioni

Il mondo della PNL è ricco di spunti e di riferimenti, uno di questi è il Milton Model che comprende una serie di pattern di linguaggio astratto che inducono la persona ad accedere a risorse inconsce attraverso uno stato di trance, spostando così la parte più razionale e critica della mente in secondo piano.

Il Milton Model viene utilizzato per facilitare il cambiamento e il raggiungimento di determinati obiettivi, persuadere qualcuno, sedurre, negoziare e viene spesso applicato, per questa sua peculiare caratteristica nell’ambito del marketing.